Descrizione
SAUZE D’OULX – Il Rapporto Montagne Italia 2025, pubblicato da UNCEM con le edizioni Rubbettino certifica che l’'Alta Valle di Susa, con la Via Lattea e i Comuni Olimpici è l'area del Piemonte con i migliori dati turistici in termini di presenze, flussi, seconde case, nuovi abitanti. Secondo il report l'Alta Val di Susa conta 2280 addetti nel turismo su un totale di 14mila abitanti e, con 149 posti letto alberghieri ed extralberghieri ogni 100 abitanti, si colloca al diciassettesimo posto nazionale su un totale di 390 ambiti territoriali alpini e appenninici esaminati nella classifica delle zone montane con maggiore offerta turistica.
Questi in estrema sintesi i dati emersi dalla presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025 che si è svolta domenica 17 agosto al Palazzo delle Feste di Bardonecchia.
Con la Sindaca di Bardonecchia Chiara Rossetti, il Presidente Nazionale UNCEM Marco Bussone ed il Presidente UNCEM Piemonte Roberto Colombero era presente anche Mauro Meneguzzi, Sindaco di Sauze d’Oulx e Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.
Mauro Meneguzzi nel suo intervento ha evidenziato tutta una serie di temi legati alla montagna, alle sue criticità e alle sue potenzialità: “Il successo della montagna dipende dalla volontà delle popolazioni montane e non certo della politica. Dipende dalla professionalità e dalla cura del territorio. Per contro riscontriamo la poca considerazione da parte della politica anche se il 35% del territorio italiano è di montagna e in Piemonte la montagna è il 52 %. Ma popolazione montana è solo il 16% del totale ed ha poco peso elettorale. Manca l’ente intermedio sovracomunale: la Provincia che è svuotata di ruoli e risorse e non ha governance politica. L’Unione via lattea ed alta valle nasce nel 2013 ha 4000 abitanti complessivi, oltre 12.000 posti letto turistico ricettivi, 23.000 unità immobiliari e 5.000 occupati stagionalmente: una grande industria del turismo che necessita di aiuto e sostegno come l’industria e l’automotive. Manchiamo di forza politica. Dobbiamo dimenticare il campanilismo di piccolo comune ma ragionare come un unico sistema per fare massa critica. Dobbiamo arrivare ad una associazione di comuni con piste da sci ed impianti di risalita. Il turismo, che è il 13% del Pil nazionale, non è una funzione fondamentale. La montagna deve avere appeal se vuole sopravvivere e crescere. Vivere in montagna costa molto, abbiamo difficoltà a reperire personale. Il DL Montagna premia medici, veterinari, insegnanti con un credito d’imposta a fronte dei costi di affitto, ma non include il personale enti locali e soprattutto le Unioni”.
Ecco cosa serve secondo Mauro Meneguzzi: “Sul tema logistica e servizi abbiamo bisogno di ripristinare gli sportelli bancari, di uffici postali non aperti a singhiozzo, di treni sicuri ed efficienti e del ripristino della fermata di Bardonecchia ai treni Freccia Rossa. In prospettiva Tav ci serve il mantenimento della linea storica e il collegamento diretto promesso dal 2006 Torino Caselle-Alta Valle Susa. Ci serve un’autostrada efficiente e una maggior interconnessione tra Comuni e capoluogo non solo in stagione turistica. Ci serve la liberalizzazione delle licenze n.c.c. Per quanto riguarda la scuole all’istituto Des Ambrois serve potenziamento anche ospitalità stile college e l’incremento dell’offerta scolastica con ist.tecnico geometri e ist.agrario. Dobbiamo far crescere opportunità lavorative 12 mesi l’anno e incentivare la primalità per chi studia e si laurea come facciamo con i premi di laurea nel Comune di Sauze d’Oulx. Sulla sanità occore il potenziamento del polo di Oulx (dove gli rx sono ritornati dopo anni) con servizi specialistici, l’attivazione di quanto previsto dal trattato del Quirinale circa utilizzo ospedale di Briancon, il potenziamento della medicina di base nelle valli. Sul tema dell’interconnessione ci serve la fibra e la possibilità di smart working, mentre sul tema sicurezza occorre attenzione sul tema dei flussi migranti”.
Mauro Meneguzzi tocca il tema delicato delle risorse: “Il Fondo Solidarietà Comunale rapportato ai soli residenti ha visto un prelievo 2025 in alta valle di 10 milioni di euro, ma nelle regioni a statuto autonomo non esiste. Mi domando come si può essere competitivi con Val d’Aosta, Friuli, Trentino? Dov’è il federalismo fiscale? In Italia ci sono 580 comuni turistici, il costo spesa corrente per comune/abitante dei piccoli comuni è circa 1000euro ad abitante residente con un’offerta per 60mila presenze in alta stagione”.
Mauro Meneguzzi conclude il suo excursus soffermandosi sulla voce turismo: “Il turismo della neve è oggi di 100 giorni l’anno a causa del cambiamento climatico. Il Sistema Neve è penalizzato dall’aver trasferito ai Comuni le strutture realizzate per Olimpiadi 2006 senza dare le risorse per revisioni e manutenzioni straordinarie. I Comuni non fanno i gestori degli impianti. Il costo della neve è aumentato da 2,34 nell’anno 2013 a 4 euro nell’anno 2024. Tema bacini: le acque superficiali non si possono captare, ma a Monginevro si. Poi c’è l’emergenza idrica, ma non si può addebitare ai Comuni che non hanno risorse la manutenzione e controllo del rischio idrogeologico! Sul turismo neve invernale bisogna leggere i dati. L’11% delle presenze alberghiere totali in Piemonte è alta valle Susa. L’alta valle rappresenta per presenze sistema neve il 62,99% del totale ed il 74% del totale flussi turistici provenienti dall’estero. Dobbiamo aumentare la qualità dell’offerta. Cerchiamo un mercato medio alto, aumentare i posti letto alberghieri e paraalberghieri esempio Club Med, incentivi fiscali dei comuni su alloggi a rotazione e progetto “Mountains 4 future”. Bisogna destagionalizzare e valorizzare trekking-sentieri-mountain bike-strade bianche-strade storiche (chaberton)-pesca sportiva-attività turistico venatoria. Ci va un cambiamento legislativo sul tema dell’acustica e la defiscalizzazione dell’energia per le zone montane. Quale futuro quindi? Dobbiamo ridisegnare le nostre strategie per le nuove generazioni”.
Questi in estrema sintesi i dati emersi dalla presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025 che si è svolta domenica 17 agosto al Palazzo delle Feste di Bardonecchia.
Con la Sindaca di Bardonecchia Chiara Rossetti, il Presidente Nazionale UNCEM Marco Bussone ed il Presidente UNCEM Piemonte Roberto Colombero era presente anche Mauro Meneguzzi, Sindaco di Sauze d’Oulx e Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.
Mauro Meneguzzi nel suo intervento ha evidenziato tutta una serie di temi legati alla montagna, alle sue criticità e alle sue potenzialità: “Il successo della montagna dipende dalla volontà delle popolazioni montane e non certo della politica. Dipende dalla professionalità e dalla cura del territorio. Per contro riscontriamo la poca considerazione da parte della politica anche se il 35% del territorio italiano è di montagna e in Piemonte la montagna è il 52 %. Ma popolazione montana è solo il 16% del totale ed ha poco peso elettorale. Manca l’ente intermedio sovracomunale: la Provincia che è svuotata di ruoli e risorse e non ha governance politica. L’Unione via lattea ed alta valle nasce nel 2013 ha 4000 abitanti complessivi, oltre 12.000 posti letto turistico ricettivi, 23.000 unità immobiliari e 5.000 occupati stagionalmente: una grande industria del turismo che necessita di aiuto e sostegno come l’industria e l’automotive. Manchiamo di forza politica. Dobbiamo dimenticare il campanilismo di piccolo comune ma ragionare come un unico sistema per fare massa critica. Dobbiamo arrivare ad una associazione di comuni con piste da sci ed impianti di risalita. Il turismo, che è il 13% del Pil nazionale, non è una funzione fondamentale. La montagna deve avere appeal se vuole sopravvivere e crescere. Vivere in montagna costa molto, abbiamo difficoltà a reperire personale. Il DL Montagna premia medici, veterinari, insegnanti con un credito d’imposta a fronte dei costi di affitto, ma non include il personale enti locali e soprattutto le Unioni”.
Ecco cosa serve secondo Mauro Meneguzzi: “Sul tema logistica e servizi abbiamo bisogno di ripristinare gli sportelli bancari, di uffici postali non aperti a singhiozzo, di treni sicuri ed efficienti e del ripristino della fermata di Bardonecchia ai treni Freccia Rossa. In prospettiva Tav ci serve il mantenimento della linea storica e il collegamento diretto promesso dal 2006 Torino Caselle-Alta Valle Susa. Ci serve un’autostrada efficiente e una maggior interconnessione tra Comuni e capoluogo non solo in stagione turistica. Ci serve la liberalizzazione delle licenze n.c.c. Per quanto riguarda la scuole all’istituto Des Ambrois serve potenziamento anche ospitalità stile college e l’incremento dell’offerta scolastica con ist.tecnico geometri e ist.agrario. Dobbiamo far crescere opportunità lavorative 12 mesi l’anno e incentivare la primalità per chi studia e si laurea come facciamo con i premi di laurea nel Comune di Sauze d’Oulx. Sulla sanità occore il potenziamento del polo di Oulx (dove gli rx sono ritornati dopo anni) con servizi specialistici, l’attivazione di quanto previsto dal trattato del Quirinale circa utilizzo ospedale di Briancon, il potenziamento della medicina di base nelle valli. Sul tema dell’interconnessione ci serve la fibra e la possibilità di smart working, mentre sul tema sicurezza occorre attenzione sul tema dei flussi migranti”.
Mauro Meneguzzi tocca il tema delicato delle risorse: “Il Fondo Solidarietà Comunale rapportato ai soli residenti ha visto un prelievo 2025 in alta valle di 10 milioni di euro, ma nelle regioni a statuto autonomo non esiste. Mi domando come si può essere competitivi con Val d’Aosta, Friuli, Trentino? Dov’è il federalismo fiscale? In Italia ci sono 580 comuni turistici, il costo spesa corrente per comune/abitante dei piccoli comuni è circa 1000euro ad abitante residente con un’offerta per 60mila presenze in alta stagione”.
Mauro Meneguzzi conclude il suo excursus soffermandosi sulla voce turismo: “Il turismo della neve è oggi di 100 giorni l’anno a causa del cambiamento climatico. Il Sistema Neve è penalizzato dall’aver trasferito ai Comuni le strutture realizzate per Olimpiadi 2006 senza dare le risorse per revisioni e manutenzioni straordinarie. I Comuni non fanno i gestori degli impianti. Il costo della neve è aumentato da 2,34 nell’anno 2013 a 4 euro nell’anno 2024. Tema bacini: le acque superficiali non si possono captare, ma a Monginevro si. Poi c’è l’emergenza idrica, ma non si può addebitare ai Comuni che non hanno risorse la manutenzione e controllo del rischio idrogeologico! Sul turismo neve invernale bisogna leggere i dati. L’11% delle presenze alberghiere totali in Piemonte è alta valle Susa. L’alta valle rappresenta per presenze sistema neve il 62,99% del totale ed il 74% del totale flussi turistici provenienti dall’estero. Dobbiamo aumentare la qualità dell’offerta. Cerchiamo un mercato medio alto, aumentare i posti letto alberghieri e paraalberghieri esempio Club Med, incentivi fiscali dei comuni su alloggi a rotazione e progetto “Mountains 4 future”. Bisogna destagionalizzare e valorizzare trekking-sentieri-mountain bike-strade bianche-strade storiche (chaberton)-pesca sportiva-attività turistico venatoria. Ci va un cambiamento legislativo sul tema dell’acustica e la defiscalizzazione dell’energia per le zone montane. Quale futuro quindi? Dobbiamo ridisegnare le nostre strategie per le nuove generazioni”.
A cura di
Last edit: 23/08/2025 15:30:54